Sbadiglio: cos’è, cause e curiosità

Lo sbadiglio è un riflesso involontario che coinvolge la muscolatura del viso, della lingua, del collo e si manifesta con l’apertura della bocca, accompagnata da un’inspirazione profonda e una successiva espirazione. In questo articolo ne approfondiremo gli aspetti scientifici e le possibili cause.

Cos’è lo sbadiglio

Lo sbadiglio è un riflesso complesso che coinvolge il sistema respiratorio, il flusso sanguigno e il cervello. Quando si sbadiglia, si effettua – in modo del tutto involontario – una profonda inspirazione, seguita da un’espirazione che può essere più o meno lunga. 

Nei casi in cui lo sbadiglio porti il soggetto a distendere e tendere i muscoli delle braccia, del tronco e/o degli arti inferiori (il cosiddetto: “stiracchiarsi”) questo fenomeno prende il nome di pandiculazione, che si ritiene essere un modo per gli animali vertebrati (esseri umani inclusi) di mantenere la capacità di movimento coordinato, ripristinando e reimpostando regolarmente l’equilibrio strutturale e funzionale del sistema muscolo-scheletrico.
In quest’ottica lo sbadiglio può essere definito come una pandiculazione che coinvolge i soli muscoli facciali e la respirazione

La reale funzione dello sbadiglio negli animali è, ad oggi, largamente ignota. Tuttavia, numerosi studi scientifici ne hanno teorizzato possibili motivazioni, da quelle di mera termoregolazione del cervello a vere e proprie forme di comunicazione tra membri dello stesso branco. 

La teoria più accreditata è quella che attribuisce all’inalazione di grandi quantità d’aria la funzione di abbassare la temperatura del cervello; uno studio del 2014, condotto su 120 volontari in salute, ha concluso che si sbadiglia più in estate che in inverno.

Ciò, tuttavia, non spiega l’alta “contagiosità” dello sbadiglio, che colpisce anche animali diversi dall’essere umano (tra cui uccelli e pesci), in particolar modo le specie più sociali. Si ritiene che lo sbadiglio funga – sin dai tempi in cui l’uomo non aveva ancora sviluppato un linguaggio codificato – da strumento di comunicazione. La contagiosità dello sbadiglio potrebbe essere una caratteristica che si è mantenuta durante l’evoluzione per sincronizzare e regolare il comportamento di un gruppo di simili: spesso lo sbadiglio avviene in momenti di transizione (dal sonno alla veglia e viceversa) o in momenti che precedono un’attività (sensazione di fame e conseguente ricerca di cibo).

La sua originaria funzione comunicativa era quella di aumentare la vigilanza all’interno di una comunità. La logica alla base di questo assunto è che se lo sbadiglio è un indicatore che un individuo del medesimo gruppo sta sperimentando una transizione di stato (svegliarsi) o manifestando l’intento di compiere un’attività (andare a dormire o iniziare una battuta di caccia), allora vedere un altro membro sbadigliare potrebbe, a sua volta, aumentare la vigilanza dell’osservatore per compensare la bassa vigilanza di chi sbadiglia.

La diffusione di messaggi attraverso, appunto, gli sbadigli, poteva quindi aumentare la consapevolezza e la prontezza all’azione – quindi la sopravvivenza – dell’intero gruppo.

Perché si sbadiglia?

Le teorie più accreditate ritengono che sia un modo in cui il corpo regola la temperatura (non la quantità di ossigeno) cerebrale e l’attività dei neuroni. Se associato a movimenti dei muscoli degli arti (pandiculazione) si ritiene che lo sbadiglio sia utile a mantenere il benessere e la funzionalità del sistema muscolare e scheletrico. Inoltre, come visto sopra, lo sbadiglio è una primitiva forma di comunicazione tra membri dello stesso gruppo. 

In accordo con i più recenti studi scientifici possiamo suddividere le possibili cause dello sbadiglio in due categorie: fisiologiche e comunicativo-empatiche.

Motivazioni fisiologiche

Alcuni studi hanno esaminato precedenti ricerche alla ricerca di possibili cause fisiologiche dello sbadiglio, tra cui:

  • Termoregolazione del cervello.
  • Eccitazione o necessità del corpo di aumentare la soglia dell’attenzione.
  • Riduzione della pressione sull’orecchio (durante uno sbadiglio le trombe di Eustachio si dilatano).

Le conclusioni dello studio, inoltre, smentiscono una precedente ipotesi, ovvero che lo sbadiglio consentisse una maggiore ossigenazione del cervello.

Un’ulteriore – possibile, ma non conclusiva – causa fisiologica dello sbadiglio potrebbe essere associata alle fluttuazioni di secrezione dell’ormone cortisolo che spiegherebbe il fenomeno in condizioni di stress o stanchezza.

Motivazioni comunicativo-empatiche

La ragione per cui lo sbadiglio è contagioso risiede nella sua natura ancestrale di strumento di comunicazione:

  • Il partner o un amico sbadiglia: a seconda del livello di confidenza e affinità mentale, l’individuo che vede qualcuno – riconosciuto come membro del proprio gruppo – sbadigliare, sbadiglierà di conseguenza;
  • Uno sconosciuto sbadiglia: dipendentemente dal proprio livello di empatia nei confronti del prossimo, è possibile farsi contagiare dallo sbadiglio di una persona mai incontrata prima.

In entrambi i casi si tratta di un riflesso totalmente involontario, indipendente dalle motivazioni per cui l’altra persona ha sbadigliato.

Ancor più sorprendente, ma scientificamente studiata, la circostanza in cui la contagiosità dello sbadiglio sia “interspecie”, ovvero coinvolga due soggetti di specie diverse. Ciò rende plausibile che si possa sbadigliare vedendo il proprio animale domestico farlo (e viceversa) o che specie affini (es: scimpanzé e umani) possano sbadigliare per imitazione.

Lo si può prevenire?

Lo sbadiglio, in quanto riflesso involontario, non si può prevenire. Inoltre, se una persona cui si è legati affettivamente o da obiettivi condivisi sbadiglia, è ben difficile trattenersi dallo sbadigliare. Sebbene lo sbadiglio sia un riflesso fisiologico, alcune condizioni, tra cui disturbi a livello neurologico (come epilessia e sclerosi multipla), seppur raramente, presentano, tra i sintomi il cosiddetto “sbadiglio patologico” (ovvero sbadigli frequenti non connessi a sonno, fame o noia). 

Curiosità

Di seguito qualche fatto intrigante sullo sbadiglio:

  • Anche i feti nel grembo materno sbadigliano (non è dato sapere se lo facciano per motivi fisiologici o perché sentono la mamma, durante la gravidanza, sbadigliare);
  • Anche i non-vedenti subiscono la contagiosità di uno sbadiglio: è sufficiente sentirne il suono;
  • Adulti e bambini affetti da autismo sono immuni dalla contagiosità dello sbadiglio;
  • Mediamente, lo sbadiglio dura all’incirca 6 secondi.

In sintesi

Lo sbadiglio (o pandiculazione, se le contrazioni coinvolgono anche i muscoli degli arti e del tronco) è un riflesso involontario le cui esatte cause sono ignote e sono oggetto di teorie da parte della scienza. Sembra essere un meccanismo attraverso il quale, durante momenti di noia, sonnolenza o fame, il corpo regola la temperatura del cervello

La contagiosità dello sbadiglio attiene alla sua natura ancestrale di forma di comunicazione tra membri dello stesso gruppo. La componente empatica dello sbadiglio è dimostrata dal fatto che è persino possibile che due soggetti di specie diverse, ma legati da affinità emotiva, possano sbadigliare l’uno dopo l’altro.